Torino: la mostra di Vittorio Corcos al museo Accorsi-Ometto

Vittorio Corcos - Paolina Clelia Silvia Bondi

La mostra “Vittorio Corcos. L’avventura dello sguardo” al Museo di Arti decorative Accorsi-Ometto di Torino non solo consente di vedere le opere di un maestro come Corcos ma ci immerge magicamente nelle atmosfere dell’epoca.

Le opere, raccolte in sei sezioni tematiche ci conducono lungo un percorso non solo artistico ma anche culturale e sociale. In “Sguardi” una serie di ritratti femminili evidenziano la capacità del pittore livornese di far trasparire, in particolare nelle donne, dalle fisionomie i sentimenti reconditi come in “Paolina Clelia Silvia Bondi”.

“In posa nell’atelier” i ritratti sono questa volta di amiche ed amici che frequentavano lo studio dell’artista colti però in modo informale e disinvolto e non paludato ed ingessato come spesso accade.



La sezione “Aria di Parigi” ci incanta con l’atmosfera davvero parigina, che trova la sua miglior espressione in “Jeune femme se promenant au Bois de Boulogne” ed in “Istitutrici ai Campi Elisi”.

Nel “Salotto della gentile ignota” che fa riferimento alla moglie di Corcos, Emma Rotigliano, corrispondente di Giovanni Pascoli e da lui così enigmaticamente soprannominata, è protagonista il circolo degli amici del pittore e della moglie. I ritratti colgono tra gli altri il poeta Giosuè Carducci ed il compositore Pietro Mascagni che frequentavano, con altri intellettuali, la casa.

Vittorio Corcos - Giosuè Carducci e Pietro Mascagni Vittorio Corcos - Le istitutrici ai Campi Elisi

“Luce mediterranea” ci porta invece nella luminosità del mare di Livorno e con “In lettura sul mare” mostra le capacità paesaggistiche di Corcos senza mai abbandonare l’importanza delle persone.

L’ultima sezione “Eterno femminino” (a cui si aggiunge la parte di incisioni “Vergini funeste”) torna alla bellezza femminile, all’amore che in “Sogni” (uno dei dipinti più celebri di Corcos) trova la sua più evidente espressione.

Vittorio Corcos - Lina CavalieriVittorio Matteo Corcos nato a Livorno il 4 ottobre 1859, da famiglia di origini ebraiche, frequenta da giovane l’Accademia di belle arti di Firenze con il maestro Enrico Pollastrini. Tra il 1878 ed il 1879 soggiorna a Napoli presso Domenico Morelli che lo influenza nello stile caratterizzandolo con profonde ricerche formali e letterarie. Nel 1880 si trasferisce a Parigi, dove firma un contratto di quindici anni  con la casa d’arte Goupil e frequenta lo studio di Léon Bonnat, ritrattista della “Parigi bene”, dedicandosi a ritratti femminili, a scene di vita quotidiana con colori brillanti e pennellate raffinate. Rientra in Italia e si stabiliscea Firenze dove, nel 1887, sposa Emma Ciabatti, vedova Rotigliano, che lo introduce nei circoli letterari che lo mettono in contatto con Giosuè Carducci e Gabriele D’Annunzio. Nel 1904, in Germania, esegue un ritratto di Guglielmo II, dell’Imperatrice e di numerose importanti personalità tedesche, oltre al ritratto della regina Amelia del Portogallo e della regina Margherita di Savoia. Muore a Firenze nel 1933 dove è sepolto nel cimitero monumentale delle Porte Sante.

Museo di Arti decorative Accorsi – Ometto (Fondazione Accorsi – Ometto), Via Po, 55, Torino: “Vittorio Corcos. L’avventura dello sguardo” (curatore Carlo Sisi) fino al 16 febbraio 2020

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